CRITICA MUSICALE: Pagine dedicate a Ferruccio Busoni
   

Was sucht ihr? Und was erwartet ihr? Ich weiß es nicht, ich will das Unbekannte!
Was mir bekannt ist unbegrenzt. Ich will darüber noch. Mir fehlt das letzte Wort.

Cosa cercate? dite! E cosa vi attendete? Io non lo so: ambisco allo sconosciuto. Ciò che conosco mi stimola soltanto, ma io voglio l'incognito. Esigo l'ultima parola.

Con questi versi, tratti dall'opera Aladino, un libretto per un'opera mai musicata, si aprono le pagine dedicate a F. Busoni. I versi, recuperati da Busoni nel 1907 quando pubblicò il Saggio di una nuova estetica musicale, ponendoli a epigrafe del lavoro, specificano l'ansia di novità, e la ricerca quasi patologica di una musica che esprimesse il nuovo mantenendo i piedi saldi nella tradizione. I versi, suggestivamente d'effetto, permettono di penetrare immediatamente le problematiche di quella musica assoluta il cui raggiungimento angustiava da sempre Busoni.
La complessa personalità di questo autore non può essere certo esaurita nella volatile memoria del web, tuttavia, l'esigenza di contrastare le tante sciocchezze lette in internet, contro pochissime pagine serie, mi hanno spinto a celebrare qui la memoria del maestro, per contribuire alla diffusione della sia conoscenza a quanti s'avvicinano a questa austera personalità.
 

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